lunedì 26 marzo 2012

Nove trucchi per immergersi al meglio con la muta stagna




Nove trucchi per immergersi al meglio con la muta stagna.
di
Fabrizio Pirrello


Per continuare ad immergersi quando l’acqua è fredda diventa indispensabile utilizzare una muta stagna. Per intenderci definiremo fredda l’acqua quando la temperatura è inferiore ai 18°C. Immersioni con la muta umida con temperature dell’acqua inferiori ai 18°C diminuiscono sensibilmente l’efficienza e la capacità di concentrazione del subacqueo con un evidente aumento dei rischi. Con temperature nell’ordine dei 12°C o meno l’uso di una muta stagna si rivela indispensabile. Ovviamente con una buona muta stagna riusciremo a risolvere il problema del freddo, ma per utilizzarla al meglio occorre capirne a fondo il funzionamento. Utilizzare la muta stagna non è complicato. Ma se non si conoscono alcuni “trucchi” danneggiare la muta o farsi del male diventa estremamente semplice.




In sintesi ecco 9 trucchi per ottimizzare l’impiego della vostra muta stagna.
1 Assicuriamoci che le guarnizioni stagne a polsi e collo siano correttamente adattate e ben indossate.
In una muta stagna non c’è niente di peggio o di più fastidioso che ritrovarsi con polsini e collarino non adatti alla propria conformazione fisica. Se sulla vostra muta stagna avete delle guarnizioni in lattice, controllate la calzata e se risultano troppo strette procedete a rifilarle. L’operazione in sé non presenta eccessiva difficoltà ma richiede attenzione, pazienza ed un buon paio di forbici. Seguire i solchi sulle guarnizioni agevolerà notevolmente il lavoro. Attenzione nella misurazione: le guarnizioni per assolvere al proprio compito devono aderire; quindi il diametro delle guarnizioni stesse deve essere inferiore del 15% rispetto alla circonferenza di polsi e collo. Se la vostra stagna è equipaggiata con guarnizioni in neoprene, la misurazione è identica. La differenza è che le guarnizioni in neoprene non vanno rifilate ma “adattate” estendendole forzatamente. L’operazione si esegue facilmente con una bombola (per il collo) o con delle bottiglie (per i polsini). Il rivenditore saprà in ogni caso darvi i suggerimenti adeguati. Polsini e collarini ben conformati ed adattati saranno confortevoli da indossare e di nessun fastidio in immersione. Non usate la muta stagna in acqua prima di aver verificato ed adattato le guarnizioni stagne del capo.
2 Controlliamo la nostra muta almeno due giorni prima dell’immersione.
Le mute stagne sono dei capi estremamente affidabili e durevoli ma è buona norma procedere a dei controlli prima dell’immersione. Ciò è tanto più vero nel caso in cui la vostra muta stagna sia rimasta inutilizzata per qualche mese. Mai immergersi con la muta stagna se prima non si sono fatti i controlli. Cosa controllare nella stagna: cerniera stagna, polsini, collarino e valvole. Ma perché fare questi controlli due giorni prima dell’immersione? Perché altrimenti non avremmo il tempo per procedere alle riparazioni del caso. Scoprire che qualcosa non funziona la sera prima dell’immersione sarebbe veramente spiacevole.

3 Adeguate l’isolamento termico offerto dal sottomuta in funzione della temperatura dell’acqua e del carico di lavoro che vi accingete ad affrontare.
Uno dei maggiori vantaggi offerti da una muta stagna è che essa vi consentirà di affrontare un ampio range di temperature dell’acqua. Sarà sufficiente variare il tipo di indumento impiegato sotto la muta stagna. Il vostro isolamento termico dovrà variare secondo quelle che saranno le diverse condizioni dell’immersione. Indossare un sottomuta troppo termico o troppo poco termico porterà ad una generale perdita di confort. Occorre poi tenere presente che la tipologia di sottomuta adottato influenzerà anche la pesata d’assetto.
4 Indossate il minimo indispensabile di zavorra.
Indossate sempre la minima quantità possibile di zavorra quando vi immergete con la muta stagna. Quanto più contenuta risulterà la vostra zavorra, tanto più bassa sarà l’esigenza di caricare aria nella vostra muta stagna per raggiungere l’equilibrio idrostatico. Con la muta stagna occorre adottare la medesima procedura utilizzata con la muta umida per determinare la pesata d’assetto. Indossando l’equipaggiamento completo, con la stagna completamente collassata, il jacket sgonfio, un 50 bar di aria nella bombola con un’inspirazione completa dovreste rimanere perfettamente verticali in acqua, in galleggiamento (al livello degli occhi), senza dover effettuare alcuno sforzo. Quando espirate completamente dovreste invece affondare. Se queste due condizioni si verificano significa che avete raggiunto il vostro assetto neutro: cioè la vostra galleggiabilità non viene ad essere influenzata dall’equipaggiamento che indossateUna volta raggiunto l’assetto neutro, la quantità di zavorra che utilizzerete sarà esattamente quanto basta per consentirvi di effettuare in estrema tranquillità una eventuale sosta di decompressione. Questo è il motivo per cui la bombola non doveva essere completamente carica quando abbiamo seguito la procedura per la determinazione della pesata d’assetto.
5 Indossate sempre il giubbetto equilibratore con la muta stagna.
Indossare un giubbetto equilibratore quando si impiega la muta stagna è indispensabile. In immersione il giubbetto equilibratore viene impiegato per compensare le variazioni d’assetto (legate all’aumento della profondità) e fornisce un backup nel caso di rottura della muta stagna (per il raggiungimento dell’assetto positivo). In superficie invece il giubbetto equilibratore vi aiuterà a mantenere un assetto positivo evitando di insufflare aria nella muta stagna (evitando la spiacevole sensazione causata dall’accumulo di aria nella zona del collarino).
6 Immergetevi con un compagno che conosca il funzionamento della vostra muta stagna.
Quando vi immergete con la muta stagna, la presenza di un compagno d’immersione sarà sempre di notevole aiuto, a partire dalle operazioni di apertura e chiusura della cerniera stagna. Inoltre un compagno esperto saprà controllare il corretto posizionamento del collarino della vostra muta stagna e vi potrà persino aiutare nell’indossare e togliere la muta. In acqua invece un compagno d’immersione esperto, che conosca il funzionamento della vostra muta stagna, potrebbe essere di enorme aiuto in caso di difficoltà legate all’impiego della muta.
7 Frequentate un corso o uno stage di specializzazione.
Il modo migliore per acquisire padronanza nell’uso della muta stagna è frequentare uno stage di specializzazione. Il fai da te non è da considerare una scelta sbagliata ma sicuramente vi è una controindicazione: si impara dagli errori commessi invece che far tesoro di esperienze errate altrui. Inoltre un istruttore esperto e professionale vi insegnerà tutti i trucchi per impiegare al meglio la vostra muta stagna e per calcolare la corretta pesata. Eviterete di acquisire cattive abitudini nell’uso dell’equipaggiamento. Rivolgetevi sempre ad un centro specializzato che vi possa offrire anche la possibilità di noleggiare differenti tipologie di muta stagna per capire quale di esse risponde meglio alle vostre aspettative.
8 Fate molta pratica con la vostra muta stagna al fine di acquisire sempre maggiore padronanza.
Frequentato un corso specifico, l’apprendimento non è terminato: avete acquisito solo le basi del corretto impiego della muta stagna. Occorre a questo punto acquisire padronanza nell’uso dell’equipaggiamento. Tale padronanza si acquista con la pratica. Immergervi con la vostra muta stagna deve diventare perfettamente naturale; solo così potrete apprezzare in pieno i notevoli vantaggi che essa offre nell’esplorazione dei fondali. Abituatevi a riprendere la normale posizione di nuoto dopo essere finiti con i piedi verso l’alto a causa di un movimento dell’aria all’interno della muta. Imparate a localizzare rapidamente le valvole di carico e scarico dell’aria, a disconnettere la frusta di bassa pressione. Imparate a scaricare la muta dal collarino o dal polsino senza allagarvi. Imparate a scaricare la muta sia con la valvola di scarico settata su “automatico” che su “manuale”. Nessuna delle abilità sopra descritte è particolarmente difficile da acquisire: occorre pratica e buona volontà.
9 Effettuate una corretta manutenzione alla vostra muta stagna.
Premettiamo che una muta stagna richiede maggiore manutenzione rispetto ad una muta umida. La base della manutenzione è sicuramente un accurato lavaggio con acqua dolce dopo ogni immersione (prestando attenzione a non bagnare l’interno della muta). Ispezionate poi tutte le guarnizioni, la cerniera stagna e le valvole per individuare e prevenire fonti di problemi in immersione. Se l’interno della muta si presenta particolarmente umido o bagnato effettuiamo un check per individuare eventuali perdite. Cominciamo dagli stivaletti che impieghiamo per camminare. Proseguiremo gonfiando la muta e “saponandola” per evidenziare eventuali fori. Effettuati i controlli post immersione ed il lavaggio vediamo come dobbiamo riporre la muta. Facciamo asciugare la muta lontano dal sole e da fonti di calore; evitiamo di appenderla con i tradizionali appendini (per non stressarla) e non poggiamola su oggetti appuntiti. Il modo corretto di riporre la muta è piegarla e stivarla nella propria sacca (mai da umida!). La cerniera stagna andrà lubrificata periodicamente con l’apposita cera a conservata in posizione di apertura. Mai sottoporre la cerniera stagna a piegature eccessive. Le guarnizioni in latex vanno invece lubrificate con Talco puro; tale operazione agevola la vestizione e consente un corretto stoccaggio della muta. Evitate accuratamente di spruzzare spray al silicone sulla vostra muta stagna: non serve a mantenerla efficiente e renderà difficoltosi eventuali interventi di riparazione. Terminato l’uso della stagna riponetela asciutta nella sua borsa, lontano dalla luce, da fonti calore, dal sole e dall’umidità ed in luogo fresco; la cerniera sempre aperta e lubrificata; la muta bene arrotolata al fine di evitare pieghe eccessive.

Seguendo questi semplici e pochi trucchi apprezzerete in pieno il vantaggio di immergervi all’asciutto. Non c’è sostituto efficace di una buona muta stagna quando la temperatura comincia ad abbassarsi!


venerdì 23 marzo 2012

Military DPV by Fabrizio Pirrello



Un veicolo di propulsione subacquea (in inglese Diver Propulsion Vehicle – DPV) ma meglio conosciuto come “maiale” è un'apparecchiatura subacquea usata durante le immersioni per facilitare gli spostamenti a lungo raggio e aumentare l'area d'intervento subacqueo.

Sinteticamente è un oggetto idrodinamico con un motore elettrico alimentato a batteria che muove un'elica, di assetto neutro quando immerso. L'elica viene progettata in modo da non essere pericolosa per il subacqueo.

SUEX XK1

I veicoli subacquei sono assai utili per lunghi spostamenti a profondità costante in condizioni di navigazione favorevoli e quando occorre trasportare dei carichi per lunghi tragitti.

Veniamo alla storia dei "Maiali" o Siluri a Lenta Corsa da cui derivano i moderni trascinatori subacquei.

Un modello molto conosciuto è il cosiddetto SLC (Siluro a Lenta Corsa) detto anche Maiale, utilizzato dagli incursori della Marina Militare italiana durante la seconda guerra mondiale per numerose operazioni di sabotaggio in occultamento.
SUEX XK2

Gli odierni veicoli di questo tipo non sono dotati di carica esplosiva e la parte prodiera del siluro ha una forma più affusolata per avvantaggiare l'idrodinamica

Il siluro a lenta corsa, in acronimo SLC è un sommergibile tascabile di forma simile a un siluro, adatto a trasportare, a bassa velocità, due operatori muniti di respiratori subacquei autonomi ed una carica esplosiva da applicare occultamente alla carena della nave avversaria all'ormeggio.

Questo progetto fu ideato nel 1935 dal capitano del genio navale Teseo Tesei, che morì successivamente in azione con un suo maiale a Malta.

Il 19 dicembre 1941 i maiali (usati dalla Xª Flottiglia MAS) effettuarono la loro azione più nota, l'affondamento delle navi da battaglia britanniche HMS Valiant e HMS Queen Elizabeth. I militari italiani, per riuscire a fornire questi siluri alle numerose basi segrete (un esempio è la base dell'Olterra), facendoli passare inosservati, dovevano smontarli e trasportarne i vari pezzi separatamente fino a destinazione, dove poi venivano rimontati.

Il modello oggetto di test.

Il modello modulare codificato XK1 o XK2 (in relazione ad autonomia operativa) è un veicolo subacqueo del tipo “Tow Behind” o trascinatore per singolo operatore. La definizione di “trascinatore” bene chiarisce la tipologia di impiego del mezzo: l'operatore viene letteralmente trascinato.

L'azienda è partita da un progetto originale ed affinato sul campo e caratterizzato da soluzioni intelligenti, innovative e coperte da brevetto. In oltre 10 anni di esperienza sul campo la SUEX ha realizzato prima scooter per impiego sportivo (ma sempre di alto livello tecnico) per poi seguire delle specifiche esigenze militari. La risposta alle esigenze è stata la definizione di nuovi standard tali da soddisfare le principali esigenze operative dei reparti militari:

    rusticità d'impiego

    robustezza ed affidabilità

    autonomia

    trasportabilità

    antiriflesso

I modelli XK1 e XK2 hanno in comune le seguenti caratteristiche:

    Progettati per l'ambiente marino - Robusto, affidabile e con manutenzione ridottissima

    Modularità e sistema di chiusura brevettato

    Estrema facilità di regolazione dell'assetto tra acqua dolce e salata

    Regolazione immediata del TRIM - Assetto costante a qualsiasi profondità

    ON/OFF Switch

    Due velocità nello stesso comando:prima velocità regolabile da zero a 100%

    Soft Start System

Vediamo come è costruito
Nessuna corrosione galvanica: corpo in alluminio marino con anodizzazione profonda sia interna che esterna. Non ci sono connessioni tra metalli differenti e quindi non c'è alcuna possibilità di corrosione galvanica e pertanto non è necessario l'utilizzo di anodi di zinco sacrificali. Lo zinco sacrificale, utilizzato quando ci sono problemi di corrosione galvanica, fornisce una protezione adeguata solo con il mezzo immerso, ma non ha nessuna funzione a secco e quindi la corrosione galvanica continua nei punti di contatto tra i metalli diversi a causa dell'umidità.

Nessuna parte esposta all'acqua, è saldata : le saldature, infatti, sono potenziali punti di ingresso dell'acqua e punti nei quali la protezione data da eventuali anodizzazioni o verniciatureha minore tenuta e quindi punti da cui può più facilmente partire la corrosione.

SISTEMA DI CHIUSURA BREVETTATO  SUEX
Gli ADV Suex adottano un sistema brevettato di chiusura privo di ganci o viti che garantisce la perfetta tenuta fornendo evidenti vantaggi aggiuntivi :

-Sensibile riduzione del rischio di impiglio

- Azzeramento del rischio di apertura accidentale rendendo possibile alare l' ADV anche da una      imbarcazione in movimento o paracadutarlo con le necessarie operazioni di preparazione

- Il corpo dello scooter è  privo di fori, saldature  o altri punti di innesco di rotture

il comparto motore e quello batteria sono separati in modo stagno:
 


1- Anche nel poco probabile caso di allagamento di uno dei due comparti questo sistema impedisce il rapido affondamento dello scooter in quanto l'altro comparto non allagato si manterrà asciutto favorendo una più sicura operazione di recupero.

2- La separazione dei due comparti aumenta la sicurezza del subacqueo poichè riduce enormemente la possibilità che un accumulo di idrogeno, dovuto alla scarica delle batterie,  in particolare condizioni possa diventare pericoloso qualora innescato da una scintilla.

3- Durante le operazioni di preparazione dell'ADV, quali ad esempio l'inserimento del pacco batteria batteria eseguita a bordo di una imbarcazione, la separazione dei due comparti offre una importante protezione al motore e alle parti elettroniche qualora inavvertitamente lo scooter venisse investito da un getto d'acqua (magari salata).

XK1 e XK2 sono modulari, ovvero è possibile aumentare l'autonomia della macchina sostituendo il pacco batteria ed il corpo e mantenendo lo stesso gruppo propulsore.



Altro brevetto è nell'elica. Il sistema brevettato PropLock Suex permette di togliere e rimontare l'elica sott'acqua senza l'ausilio di attrezzi e senza parti separate.
Questa caratteristica è particolarmente importante nel caso in cui si incattivino all'elica cime o fili di nylon.
Negli scooter che non dispongono di questo importante dispositivo tale situazione rende di fatto inutilizzabile lo scooter, mentre con il sistema PropLock è possibile risolvere la situazione in modo molto agevole.
La coppia della frizione rimane fissa.

Vediamo come si comporta in acqua.

Una caratteristica essenziale per qualsiasi equipaggiamento si debba impiegare in immersione è che non sia d'impaccio ma facile da gestire.

Si parla di TRIM NEUTRO quando  la posizione dell'ADV in acqua é perfettamente orizzontale.

Il trim neutro è una caratteristica molto importante  che rende lo scooter molto maneggevole e di conseguenza l'immersione più confortevole.

    Regolazione fine del trim :
    I modelli in esame sono dotati di un sistema di regolazione dell'assetto a vite. Di serie il veicolo viene fornito con trim neutro ovvero è perfettamente orizzontale in acqua, agendo sulle viti di regolazione lo si può appruare (prua in sù)  o appoppare (prua in giù).

La velocità viene regolata mediante un dispositivo elettronico che varia il numero dei giri dell'elica.Questo sistema fornisce i seguenti vantaggi :

    passo dell'elica fisso che garantisce il massimo del rendimento propulsivo

    maggiore robustezza dell'elica rispetto al passo variabile

    la variazione della velocità è data da una parzializzazione della corrente con consistente risparmio di energia.

Controllo elettronico
Negli ADV SUEX, a parte il sezionatore ed il connettore non esistono contatti meccanici, niente reed e niente relè.
La scelta è stata obbligatoria dopo che durante le nostre prove al banco e collaudi in acqua libera, si sono manifestati tutti gli inconvenienti che i contatti meccanici possono dare:

    incollaggi delle pastiglie del relè che impediscono di arrestare il mezzo

    non funzionamento del reed o fusione

perciò abbiamo fatto una scelta molto più costosa ma sicura.
L'elettronica opportunamente sovradimensionata ci ha dato la garanzia della completa affidabilità.
Il regolatore, consente di avere due velocità diverse sullo stesso comando (la prima totalmente regolabile, la seconda sempre piena potenza), con due sensori ed un circuito ridondante.
La prima velocità viene ottenuta eccitando il primo sensore, la seconda eccitando l'altro, tutto con lo stesso movimento.
Nel caso finora non verificatosi che il regolatore si guasti, l'effetto sarà quello di avere lo scooter in marcia continua bassa velocità. Questo consente, azionando il sezionatore esterno, di poter comunque gestire la situazione, senza interventi di tipo meccanico e con limitatissime condizioni di pericolo.

L'affidabilità riscontrata nelle oltre 1000 ore di test di laboratorio è stata confermata dai protratti utilizzi sul campo.

Sistema soft start
E' un dispositivo che avvia il motore in modo progressivo

    evita partenze brusche e quindi garantisce una maggiore manovrabilità in ambienti angusti

    evita picchi di assorbimento in partenza prolungando di fatto l'autonomia della batteria

Due velocità nello stesso comando (serie Zeuxo e XK)
Nell'uso pratico si è visto che due velocità assolvono in modo pressoché completo alle esigenze del subacqueo.

Gli ADV SUEX  sono dotati di due velocità azionabili con il semplice movimento del dito sul grilletto:
La prima velocità è regolabile in modo continuo dal zero al 100% mediante un comando esterno:
la possibilità di regolare in modo fine la prima velocità permette in pratica di adattarsi perfettamente all'andatura del team anche qualora sia composto da scooter con velocità diverse.
La seconda velocità è sempre al 100% e può essere azionata con il semplice movimento del dito sul grilletto quando ci sia la necessità di utilizzare la piena velocità e potenza per brevissimi tratti o anche per tutta la durata dell'immersione.

Nonostante l'autonomia offerta sia decisamente elevata è previsto un accessioro che rende visibile lo stato di carica del pacco batterie.

L'indicatore di carica viene fornito come accessorio nella linea ADV. Questo sofisticato ma allo stesso tempo semplice accessorio quando acceso indica che l'interruttore principale è in posizione ON e fornisce una indicazione sullo stato di carica delle batterie.

L'indicatore è facilmente visibile dal subacqueo.

In sintesi una serie di ottimi prodotti industrialmente realizzati .

Rispondono alle seguenti certificazioni :



    Direttiva Macchine 2006/95/CE

    Compatibilità Elettromagnetica EMC 2004/108/CE

    UNI EN ISO 14151-1:2007

    UNI EN ISO 12100-1:2009

    UNI EN ISO 61000-6-4

    UNI EN ISO 61000-6-1

    CEI EN 60034-1

    CEI EN 60335-1





OMG-ITALY & GRAVITY ZERO : UNA JOINT VENTURE PER IL SETTORE MILITARY

OMG-ITALY & GRAVITY ZERO INIZIANO UNA JOINT VENTURE PER IL SETTORE MILITARY

Grazie a questo accordo due aziende specializzate nella realizzazione di equipaggiamenti per il settore militare lavoreranno in stretta cooperazione. La OMG sarà il referente per la commercializzazione di tutti gli equipaggiamenti militari della divisione GRAVITY ZERO - Tactical & Military Gear.
Con questa operazione GRAVITY ZERO - Tactical & Military Gear è disponibile in tutti i 5 continenti in combinazione e sotto responsabilità della OMG.