martedì 14 aprile 2009
Filippo Mallamaci by GRAVITY ZERO Diving TEAM
Da oltre 10 anni Filippo utilizza attrezzature COCHRAN, SEATEC e GRAVITY ZERO.
giovedì 5 marzo 2009
DEMO DAY GRAVITY ZERO - 15 MARZO 2009 - TREVIGNANO by Fabrizio Pirrello
Dove: presso il Trevignano Dive Research in Via della Rena 90 – Trevignano Romano (RM)
Contatti: Stefano Barbaresi – cell. +393476160762 - +393331255767 – email info@trevignanodiveresearch.com
Appuntamento: dalle ore 09:00 alle ore 16:00 prove in acqua no-stop
Cosa portare: piombi per zavorra, sottomuta per muta in neoprene o trilaminato ed attrezzatura personale, escluso muta e giubbetto equilibratore se intendete testarli.
Bombole: non è necessario portare con se le bombole, almeno che non vogliate utilizzare dei formati bibo. Il centro fornisce bombole nei formati 9 lt in alluminio,10 lt acciaio, 12 lt acciaio, 15 lt acciaio. Se utilizzate la configurazione a 2 primi stadi è consigliato specificare nella prenotazione (bombola bi-attacco).
Servizi offerti: zona spogliatoio, zona risciacquo attrezzature, wc, ricarica bombole.
Costi: la giornata Demo Day Gravity Zero è gratuita eccetto il parcheggio esterno comunale e la fruizione dei servizi di bar-ristorante.
Prenotazione: per poter partecipare alla giornata Demo Day Gravity Zero è consigliato prenotarsi indicando il formato bombola desiderato all’indirizzo info@trevignanodiveresearch.com
Trevignano Dive Research dal 1° Febbraio è centro test GRAVITY ZERO.
Raggiunto importante accordo tra Stefano Barbaresi, presidente del centro, e GRAVITY ZERO per offrire al pubblico la possibilità di testare in acqua le mute stagne in trilaminato e neoprene precompresso sotto la guida di personale esperto che saprà spiegarne caratteristiche, vestibilità e materiali.
Con questo accordo GRAVITY ZERO si avvicina sempre di più all'utente finale ed offre la possibilità di testare le proprie attrezzature per meglio valutarne le caratteristiche. Sempre nell'ottica di perseguire la qualità nei fatti e non a parole.
Le ragioni della scelta Trevignano Dive Research come centro test:
1 - la logistica
2 - la gestione di Stefano Barbaresi
3 - la vocazione per la ricerca
La base logistica del Trevignano Dive Research è il lago di Bracciano, luogo ideale per effettuare immersioni di addestramento, prova, in in svariati periodi dell'anno anche quando il mare non consentirebbe immersioni. Il Trevigano Dive Research è anche molto facilmente raggiungibile da Roma e parecchie località del centro Italia.
La gestione di Stefano Barbaresi è sicuramente uno dei fattori della scelta del Trevignano Dive Research. GRAVITY ZERO cerca professionisti della subacquea e Stefano lo è nel vero senso della parola. Non solo per il tempo che dedica all'attività ma per la qualità dell'operato. Persona semplice, schietta, ma efficace e senza manie di protagonismo: un vero professionista che sa farsi riconoscere come tale. La scelta è avvenuta dopo una fase di studio reciproco perchè le migliori collaborazioni nascono proprio dalla comunione di visione ed intenti.
GRAVITY ZERO è un'azienda molto attenta alle innovazioni e non poteva che selezionare un partner ugualmente attento alla ricerca. Il Trevignano Dive Research è appunto un centro che fa ricerca nel vero senso della parola (DAN Research e rebreathers HBT).
giovedì 12 febbraio 2009
Stefano Barbaresi veste GRAVITY ZERO
by Stefano Barbaresi
Ho cambiato pelle, ma durante le mie immersioni sarò sempre asciutto e caldo con la nuova muta stagna di Gravity Zero.
Il sogno di tutti i subacquei è quello di fare delle belle immersioni al massimo del confort e possibilmente quando queste si fanno d'inverno con la temperatura dell'acqua sempre vicino ai 10°C è opportuno equipaggiarsi con attrezzature valide, ma soprattutto resistenti nel tempo.
Io ho scelto di immergermi tutto l'anno con la muta CNX FZ della Gravity Zero, e grazie anche all'utilizzo del rebreather Voyager della HBT, le mie immersioni sono sempre calde e sicure.
Da provare ragazzi!!
Per info vai al sito
lunedì 26 gennaio 2009
FRANCESCO TURANO entra nel GRAVITY ZERO Diving TEAM
"Ecco il fotosub dello Stretto che ha scelto GRAVITY ZERO
per muoversi in libertà durante le sue battute di fotografie nel mare di Ulisse
spazzato dalle mitiche correnti"
Specializzato in riprese della fauna marina Mediterranea, fotografa sott’acqua da circa venticinque anni (ha iniziato con una Nikonos nel 1983) ed ha scelto di dedicarsi alla fotografia naturalistica facendo esperienza nel mare freddo e difficile dello Stretto di Messina.
Dall'inizio degli anni novanta le sue immagini appaiono su riviste (Oasis, Bell'Italia, Aqua e Il Subacqueo), libri ed enciclopedie, oltre ad essere state premiate in numerosi concorsi fotografici di prestigio (tra cui anche il Festival di Antibes). Autore di numerose pubblicazioni ("Viaggio in fondo allo Stretto", "Sott'acqua in Mediterraneo" - in collaborazione con Gianni Neto - "Enciclopedia Illustrata degli Invertebrati Marini" - con Francesco Costa- "Calabria, Mediterraneo sconosciuto", "Reggio e il suo Mare" – con altri autori e molte altre pubblicazioni minori), ha realizzato convegni, mostre, corsi di fotografia e molto altro.
Dedica oltre 200 ore all'anno all'osservazione diretta e alla ripresa, in ogni condizione, della fauna marina mediterranea, e in oltre 25 anni di attivit‡ ha cosÏ realizzato un archivio con oltre 100.000 immagini subacquee, puntando sempre alla valorizzazione del Mediterraneo e alla difesa dell’ambiente. L’archivio fotografico, in diapositiva (mitica Velvia)
E' oggi in fase di digitalizzazione e anche l’attrezzatura fotografica sta per essere completamente sostituita, anche se l’amore per la diapositiva ne rallenta il processo. Per fotografare ha utilizzato sia il sistema Nikonos, del quale E' stato sempre un sostenitore, sia diverse scafandrature (in particolare Pentax LX in custodia Aquatica e Nikon F4 in custodia Nexus).
Abile disegnatore, è autore di tavole naturalistiche, fumetti sul mondo sommerso e mappature di siti sommersi (ha disegnato una gran quantità di fondali del Mediterraneo per conto di diversi diving center). Attualmente pubblica articoli di biologia marina, ambiente e turismo su alcuni portali internet e si occupa di educazione ambientale nelle scuole.
Ha uno studio fotografico al centro di Reggio Calabria (Fotografando), dove ha sede anche il laboratorio creativo.
giovedì 22 gennaio 2009
Elisa Gattelli - Testimonial 2009 GRAVITY ZERO
Milanese, classe 1975 , subacquea professionista è stata scelta per rappresentare l'immagine della GRAVITY ZERO, azienda impegnata nel progettare e realizzare attrezzature subacquee per chi in mare lavora.
Elisa è la classica ragazza della porta accanto, femminile nella sua semplicità e senza fronzoli. Portamento elegante e bella conversazione, tipici di chi ha studiato. Non ama mettersi in mostra anzi.... vuole essere "invisibile". Niente boria, solo il mare giudica.
E' stata scelta perchè incarna la mission della GRAVITY ZERO: la leadership si evince dai fatti non dai proclami. Notata per caso durante una vacanza in Mar Rosso mentre svolgeva il suo lavoro di guida sembrava un personaggio schivo, molto riservato, professionale con delle doti innate di comunicazione durante i briefings pre-immersione. Emergeva una passione che raramente si riscontra negli occhi di chi svolge da anni il lavoro di guida sub; la passione di chi ama il mare ed il senso di libertà che trasmette e che ha scelto il lavoro di istruttore sub per vocazione e non per ripiego.
Elisa si è avvicinata alla GRAVITY ZERO come una semplice cliente per chiedere informazioni su uno strumento di lavoro, una muta stagna, e senza la prosopopea tipica di chi chiede regali in cambio di immagine. Dopo poche chiacchiere si è guadagnata a pieno titolo il rispetto di chi lavora con dignità e serietà e le è stato offerto di essere una testimonial dell'azienda..... ed abbiamo dovuto insistere anche perchè accettasse.
Ci ha guidato in immersione in modo magistrale come fosse trasparente, senza mai opprimere ma conducendoci sempre sui migliori punti d'immersione. Estremamente elegante in mare, la definizione più appropriata è che scivola nell'acqua con movimenti fluidi; usa l'acqua come elemento amico e non come un mezzo ostile. Raramente capita di vedere qualcuno immergersi con tanta grazia ed abilità. Ed il suo modo denota una leadership condivisa più che imposta.
lunedì 24 novembre 2008
Presentazione programma "I SUIT" muta stagna personalizzata by GRAVITY ZERO
Opzione colore: NERO/NERO , NERO/ROSSO , NERO/GIALLO , NERO/LIME , NERO/GRIGIO , NERO/VERDE OLIVA , NERO/TURCHESE , NERO/BLU , NERO/PURPLE, NERO/ARANCIO.
Opzione materiale copertura: CORDURA o NYLON.
Opzione collarino: NEOPRENE o LATTICE.
Opzione calzare: SOFT BOOT o CON SOLETTA.
mercoledì 19 novembre 2008
Cinghiolo a molla per pinne
CINGHIOLO A MOLLA INOX
by
Non parliamo di un cinghiolo a molla qualsiasi ma di un qualcosa specificamente studiato per adattarsi a differenti tipologie di pinne e regolabile.
Regolabile = lo stesso cinghiolo si adatta a differenti calzate (non è il subacqueo che deve adattarsi alla lunghezza della molla!).
La regolazione avviene con un metodo semplice ed affidabile:
la piastrina di collegamento molla / pinna presenta ben 6 differenti posizioni di aggancio.
Il montaggio è semplicissimo e non occorre forzare niente: la piastrina è conformata per agganciare semplicemente la fibbia del cinghiolo standard ed il fissaggio avviene con il più semplice dei sistemi, bullone e dado autobloccante.
Il cinghiolo a molla è rivestito con un tubo in PVC trasparente per non avere alcuna interferenza tra subacqueo e molla in acciaio.
Quale vantaggio nell'adottare un cinghiolo a molla?
A parte prevenire il raro caso di rottura del cinghiolo tradizionale, evento estremamente raro con cinghioli di buona qualità, avremo una velocità di vestizione e svestizione della pinna eccezionale.
Infatti il cinghiolo a molla opportunamente regolato sulla nostra taglia non necessiterà di alcun aggiustamento successivo divenendo di fatto "il nostro cinghiolo" su misura.
Le immagini che seguono illustrano come si installa il cinghiolo a molla.
Per maggiori informazioni:
OROLOGI SUBACQUEI UZI
La Uzi, mitraglietta camerata in 9mm parabellum prodotta dalla I.M.I.(Israeli Miltary Industries) è probabilmente una delle armi automatiche più conosciute e diffuse al mondo.
Il suo creatore, Uziel Gal(1923-2002), iniziò a studiare ingegneria meccanica nel mezzo degli anni 40, e grazie alle sue conoscenze progettò, nel 1950, una mitraglietta ispirata alla SMG cecoslovacca M25.Le sue caratteristiche principali erano l’alta affidabilità anche in situazioni estreme, la leggerezza e il fatto di avere il caricatore posto esattamente all’interno dell’impugnatura,quindi in condizioni di scarsa visibilità un utilizzatore avrebbe dovuto semplicemente avvicinare le due mani per “incontrare” la sede del caricatore, invece di cercarla a tastoni per tutta la lunghezza dell’arma.
La nuova arma impressionò a tal punto le alte sfere dell’esercito israeliano che poco tempo dopo, esattamente nel 1956, venne prodotta dalla IMI.
L’azienda armiera, in onore di Uziel Gal (che si oppose senza successo a questa scelta) diede alla mitraglietta il nome di “Uzi”.
Nel 1958 la Uzi entrò nell’arsenale di un paese europeo, venne infatti adottata dall’esercito Olandese, seguito, nel giro di pochi anni, da molte altre forze armate europee. Nel 1974 consolidò definitivamente il suo posto nell’esercito israeliano, sostituendo l’obsoleto Galil.
Famosa anche ai ”non addetti” del settore armiero grazie a svariati film di Hollywood, che nelle più grandi scene di azione hanno fatto massiccio uso di questo compatto mitra dal design squadrato e aggressivo, è conosciuta e apprezzata (in maniera più tecnica) da eserciti e polizie di svariati stati (e anche alle forze a loro contrapposte, quali gruppi terroristici e criminali) grazie alle sue grandi qualità.
Infatti la piccola Uzi, oltre all’eccellente affidabilità, è un’arma molto precisa nonostante le sue ridotte dimensioni e, non meno importante, non richiede costi eccessivi per la sua produzione.
Estremamente sicuro anche il maneggio dell’arma, infatti le sicure presenti sono due, la prima è quella gestita dal selettore di fuoco (come nella stragrande maggioranza delle armi moderne) mentre la seconda si trova nella parte posteriore dell’impugnatura, e viene rilasciata semplicemente impugnando l’arma (per alcuni viene ritenuta pericolosa, poiché un’impugnatura scorretta, che potrebbe verificarsi nell’agitazione di una battaglia, porterebbe al bloccaggio del grilletto).
Attualmente è prodotta dalla IMI e, sotto licensa, dalla FN di Herstal in Belgio in numerose varianti. Infatti oltre al normale modello, troviamo la Mini-Uzi, di uguale calibro ma di dimensioni più compatte, fino ad arrivare all’estrema Micro-Uzi, pistola mitragliatrice lunga circa 25cm, sicuramente inutile in battaglia per le ridottissime dimensioni e la precisione quasi inesistente, ma ottima per guardie del corpo e operatori di servizi di sicurezza.
Ma oggi UZI non è più solo sinonimo di mitragliette ma anche di orologi subacquei per impiego militare. Ma da un marchio come UZI non ci si poteva aspettare che un orologio all'avanguardia ed ecco quindi un massiccio impiego di tecnologia per rendere gli orologi militari UZI facili da leggere, ergonomici e affidabili. In tutta la linea di orologi UZI ritroviamo inpiego di retroilluminazione permanente ottenuta grazia a tecnologia H3 TRASER basata su fiale di Tritio.
La campagna promozionale della UZI mirata sugli orologi ben riassume caratteristiche ed origine militare dei suoi orologi.