


CINGHIOLO A MOLLA INOX
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Non parliamo di un cinghiolo a molla qualsiasi ma di un qualcosa specificamente studiato per adattarsi a differenti tipologie di pinne e regolabile.
Regolabile = lo stesso cinghiolo si adatta a differenti calzate (non è il subacqueo che deve adattarsi alla lunghezza della molla!).
La regolazione avviene con un metodo semplice ed affidabile:
la piastrina di collegamento molla / pinna presenta ben 6 differenti posizioni di aggancio.
Il montaggio è semplicissimo e non occorre forzare niente: la piastrina è conformata per agganciare semplicemente la fibbia del cinghiolo standard ed il fissaggio avviene con il più semplice dei sistemi, bullone e dado autobloccante.
Il cinghiolo a molla è rivestito con un tubo in PVC trasparente per non avere alcuna interferenza tra subacqueo e molla in acciaio.
Quale vantaggio nell'adottare un cinghiolo a molla?
A parte prevenire il raro caso di rottura del cinghiolo tradizionale, evento estremamente raro con cinghioli di buona qualità, avremo una velocità di vestizione e svestizione della pinna eccezionale.
Infatti il cinghiolo a molla opportunamente regolato sulla nostra taglia non necessiterà di alcun aggiustamento successivo divenendo di fatto "il nostro cinghiolo" su misura.
Le immagini che seguono illustrano come si installa il cinghiolo a molla.
Per maggiori informazioni:
E’ indubbio che progressi enormi sono stati raggiunti nel settore dei materiali e del design ma occorre sempre tener presente che mentre il design tende a far aumentare l’efficienza e l’efficacia di uno strumento, la ricerca nel settore dei materiali tende ad ottenere significativi risparmi sui costi.Ecco che la gomma viene soppiantata dai materiali termoplastici che se hanno una durata all’invecchiamento decisamente migliore hanno anche una resa inferiore rispetto alla gomma stessa.Da studi specificamente indirizzati al settore aeronautico e dallo studio delle pinne di animali acquatici si è preso spunto per disegnare pinne sempre più efficienti. Chiariamo il concetto di utilità della pinna: amplificare la spinta che potrebbero avere i piedi nudi. In pratica la pinna, grazie alla sua forma, consente di spostare una maggior massa d’acqua per ottenere una spinta propulsiva più elevata. Maggiore la massa d’acqua interessata maggiore la spinta.
Ovviamente avere una spinta propulsiva eccezionale ma non essere in grado di utilizzarla per mancanza della potenza necessaria a gestirla è inutile. Le pinne allora devono essere adattate alla morfologia del subacqueo medio per consentire ai più di impiegare con efficacia lo stesso strumento.
La pinna quindi non deve solo sviluppare il massimo in termini di prestazioni ma deve essere fruibile dalla massa (salvo il caso delle pinne specialistiche).L’obiettivo finale della ricerca è quello di ottenere un prodotto industriale con caratteristiche di elevata efficienza ed efficacia. Efficienza intesa come massima resa in relazione alla forza applicata ed efficacia intesa come essere in grado di assolvere al proprio compito di facilitare lo spostamento del subacqueo.
Purtroppo quando si concepisce un attrezzo che possa essere utilizzato dai più occorre rinunciare a qualche caratteristica o meglio prescindere da qualche dato importante tipo la tecnica per utilizzarlo.
Il maggior limite di una pinna è molto spesso nel subacqueo che non ha la tecnica per impiegare al meglio la propria attrezzatura: non conosce la tecnica della pinneggiata.
I maggiori produttori hanno capito perfettamente questo aspetto e ne hanno fatto un punto di partenza per la progettazione. Se da un lato il risultato (lusinghiero) è stato quello di rendere possibile a molti individui di accedere alle immersioni subacquee dall’altro la pinna è stata leggermente snaturata e non consente ai più esperti di esprimere il massimo rendimento proprio perché l’attrezzo non è stato pensato per loro.
Mescole molto morbide e leggere, ampie finestre di deflusso dell’acqua, forme particolari e molto altro hanno reso le pinne tanto comode da non sentirle ai piedi; purtroppo la sensazione piacevole per molti che percepiscono grandissima comodità si traduce nell’incapacità dell’attrezzo di tramutare la forza applicata dal subacqueo in movimento. E la sensazione di non sentire le pinne ai piedi si trasforma in una sensazione di grande frustrazione.Valutare ora quale sia la pinna migliore è molto difficile perché la pinna deve adattarsi al subacqueo ma il subacqueo deve saper pinneggiare. Individuare un attrezzo che perdona tanti errori non può essere un alibi per evitare di apprendere la tecnica giusta. Per valutare effettivamente quale sia la migliore pinna occorre effettuare una prova comparativa: diversi subacquei effettuano un identico percorso alternandosi nell’uso di vari modelli e valutando a posteriori la prestazione (tempo impiegato a percorrere una determinata distanza). Un’autorevole rivista Inglese effettuò tale test ed i risultati scaturiti furono sorprendenti: alcune blasonate pinne fecero una magra figura disattendendo quasi totalmente quanto dichiarato dalle aziende.
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La Uzi, mitraglietta camerata in 9mm parabellum prodotta dalla I.M.I.(Israeli Miltary Industries) è probabilmente una delle armi automatiche più conosciute e diffuse al mondo.
La nuova arma impressionò a tal punto le alte sfere dell’esercito israeliano che poco tempo dopo, esattamente nel 1956, venne prodotta dalla IMI.
L’azienda armiera, in onore di Uziel Gal (che si oppose senza successo a questa scelta) diede alla mitraglietta il nome di “Uzi”.
Nel 1958 la Uzi entrò nell’arsenale di un paese europeo, venne infatti adottata dall’esercito Olandese, seguito, nel giro di pochi anni, da molte altre forze armate europee. Nel 1974 consolidò definitivamente il suo posto nell’esercito israeliano, sostituendo l’obsoleto Galil.
Famosa anche ai ”non addetti” del settore armiero grazie a svariati film di Hollywood, che nelle più grandi scene di azione hanno fatto massiccio uso di questo compatto mitra dal design squadrato e aggressivo, è conosciuta e apprezzata (in maniera più tecnica) da eserciti e polizie di svariati stati (e anche alle forze a loro contrapposte, quali gruppi terroristici e criminali) grazie alle sue grandi qualità.
Infatti la piccola Uzi, oltre all’eccellente affidabilità, è un’arma molto precisa nonostante le sue ridotte dimensioni e, non meno importante, non richiede costi eccessivi per la sua produzione.
Estremamente sicuro anche il maneggio dell’arma, infatti le sicure presenti sono due, la prima è quella gestita dal selettore di fuoco (come nella stragrande maggioranza delle armi moderne) mentre la seconda si trova nella parte posteriore dell’impugnatura, e viene rilasciata semplicemente impugnando l’arma (per alcuni viene ritenuta pericolosa, poiché un’impugnatura scorretta, che potrebbe verificarsi nell’agitazione di una battaglia, porterebbe al bloccaggio del grilletto).
Attualmente è prodotta dalla IMI e, sotto licensa, dalla FN di Herstal in Belgio in numerose varianti. Infatti oltre al normale modello, troviamo la Mini-Uzi, di uguale calibro ma di dimensioni più compatte, fino ad arrivare all’estrema Micro-Uzi, pistola mitragliatrice lunga circa 25cm, sicuramente inutile in battaglia per le ridottissime dimensioni e la precisione quasi inesistente, ma ottima per guardie del corpo e operatori di servizi di sicurezza.
Ma oggi UZI non è più solo sinonimo di mitragliette ma anche di orologi subacquei per impiego militare. Ma da un marchio come UZI non ci si poteva aspettare che un orologio all'avanguardia ed ecco quindi un massiccio impiego di tecnologia per rendere gli orologi militari UZI facili da leggere, ergonomici e affidabili. In tutta la linea di orologi UZI ritroviamo inpiego di retroilluminazione permanente ottenuta grazia a tecnologia H3 TRASER basata su fiale di Tritio.
La campagna promozionale della UZI mirata sugli orologi ben riassume caratteristiche ed origine militare dei suoi orologi.
L'orologio subacqueo
a cura di Fabrizio Pirrello
Una componente sempre più trascurata del corredo del subacqueo è l’orologio. Detto strumento viene spesso sottovalutato poiché le sue funzioni sono sempre più spesso assorbite da strumentazioni elettroniche quali i computers da immersione o le consolles digitali. Tuttavia alla base della sicurezza dell’immersione rimane sempre il concetto della prevenzione di tutti i possibili rischi insiti nella stessa, ivi incluso il rischio di malfunzionamento degli strumenti. Buona norma di prudenza richiede sempre di portare in immersione le tabelle d’immersione e strumenti idonei a fissare la massima profondità raggiunta, il tempo di fondo e il tempo di risalita (tappe deco incluse) anche se si impiega un computer da immersione. Ecco allora che l’importanza di avere un buon orologio subacqueo ritorna attuale. Ma come per le attrezzature subacquee, gli orologi non sono tutti uguali.
Preciso, semplice ed affidabile.
Per alcuni le immersioni sono un hobby eccitante e divertente, per altri una professione. In ogni caso immergersi comporta elementi di rischio. Per questa ragione un orologio studiato per la pratica dell’immersione subacquea deve rispettare alcuni standard: l’orologio deve dare garanzia di prestazioni affidabili.
Nel 1982 questi standard sono stati stabiliti dall'International Organization for Standardization con l'emissione della norma ISO6425 che stabilisce requisiti e metodi per testare gli orologi subacquei.
Il rispetto dei requisiti stabiliti dalla norma ISO citata separano i veri orologi subacquei da quelli che ne hanno giusto l'aspetto ma non le caratteristiche.
Cominciamo col definire cos'è esattamente un orologio per immersioni subacquee. Seguendo la norma ISO è un orologio progettato per resistere a immersioni a profondità superiori ai 100 mt.
Tuttavia per potersi definire Diver's un orologio deve presentare una serie di requisiti ulteriori di seguito elencati:
Dispositivo pre-selezionabile per la rilevazione dei tempi:
un orologio Diver's deve essere equipaggiato con un dispositivo pre-selezionabile come una ghiera o un anello registrabile che permetta al subacqueo di tenere nota del tempo trascorso in immersione. Tutti gli orologi Diver's hanno una ghiera girevole unidirezionale con un meccanismo che impedisce rotazioni accidentali al contrario. La ghiera deve avere inoltre indicato una divisione in minuti, e i segni in corrispondenza degli intervalli di 5 minuti in 5 minuti devono essere evidenziati. Questi devono essere chiaramente visibili accanto ai segni posti sul quadrante.
Visibilità:
le seguenti indicazioni devono essere leggibili alla distanza di 25 cm in condizione di oscurità: tempo indicato, tempo misurato dal dispositivo di pre-selezione per la rilevazione del tempo di immersione, indicazione che l'orologio è funzionante (es. il movimento della lancetta dei secondi).
Proprietà antimagnetiche:
queste fanno riferimento agli standard posti da un'altra norma ISO (ISO764); sono di particolare rilievo per i subacquei professionisti che lavorano frequentemente in vicinanza o a contatto con relitti.
Resistenza agli urti:
anche questa norma rimanda ad un'altra norma ISO (ISO1413); la resistenza agli shock deve garantire l'indennità dell'orologio in caso di urti accidentali durante l'immersione o sull'imbarcazione prima e dopo l'immersione.
Resistenza all'acqua salata:
l'orologio non deve presentare alcun segno o cambiamento sulla cassa o sugli accessori dopo immersioni in acqua salata; deve garantire il corretto funzionamento di tutte le parti in movimento.
Affidabilità e resistenza alla pressione dell'acqua:
l'orologio deve continuare il suo regolare funzionamento, in particolare la lancetta dei secondi, in condizione di pressione dell'acqua. Deve superare un test ad una pressione di 1,25 volte superiore a quella dichiarata (ad es se l'orologio è dichiarato diver's fino a 200 mt viene testato fino ad un massimo di 250 mt).
Operazioni in acqua:
tutte le funzioni dell'orologio designate per l'utilizzo durante l'immersione devono effettivamente essere funzionanti quando immerso.
Resistenza a forze esterne:
nessuna delle parti accessorie all'orologio (esempio cinturino) devono poter subire distacchi o separazione durante le operazioni in immersione e tutti i dispositivi designati al funzionamento dell'orologio e delle sue funzioni in immersione devono mantenere piena efficienza in immersione.
Resistenza a shock termici:
l'orologio non deve presentare nessun segno di condensa quando sottoposto a shock termici, come i cicli di immersione alternata in acqua fredda e calda.
Resistenza:
l'orologio deve poter sopportare pressioni di aria e acqua secondo le condizioni previste dai test e non deve presentare segni di formazione di condensa o vapore.
Resistenza a atmosfere permeate di gas elio:
questo requisito riguarda gli orologi destinati ad utilizzo durante immersioni in condizioni di saturazione, quando viene utilizzato una miscela contenente elio. Bolle di elio possono entrare nell'orologio se non viene utilizzato un particolare vetro impermeabile all'elio, e questo può causare la sua esplosione a causa della pressione interna che aumenta fino a superare quella dell'acqua.