a cura di Fabrizio Pirrello
L’approssimarsi della stagione estiva coincide per molti subacquei con la ripresa delle attività.
Normalmente, se l’attrezzatura è stata riposta con cura essa sarà
perfettamente efficiente. Tuttavia qualche controllo preliminare non
farà male.
Proviamo a connettere l’erogatore alla rubinetteria della bombola e
verifichiamo il corretto funzionamento dello stesso. Ricordiamo sempre
di agire sul pulsante di erogazione manuale all’atto dell’apertura della
rubinetteria: eviteremo “traumi” al I stadio del nostro erogatore.
Verifichiamo che non si abbiano indesiderate auto-erogazioni, sinonimo di anomalie di funzionamento.
Le possibili cause potrebbero essere diverse: dalla semplice necessità
di agire sulla taratura del II stadio all’incisione della pastiglia di
battuta del II stadio o del I stadio. Evitiamo di prendere sotto gamba
il problema e corriamo ai ripari. Suggerisco di evitare il fai da te in
quanto occorrerebbe avere la necessaria preparazione per intervenire, la
cassetta attrezzi dedicata ed i ricambi del caso.
Effettuiamo un’ispezione visiva dell’erogatore stesso.
Controlliamo lo stato del filtro sinterizzato del I stadio: tracce di
ossido sul filtro (o altre impurità) potrebbero essere il segnale di
richiesta revisione dell’erogatore. Il filtro va periodicamente
sostituito perché la sua efficienza diminuisce con l’usura: praticamente
da un filtro ostruito non si avrà un buon passaggio dell’aria con
conseguente calo di prestazioni dell’erogatore.
Ispezioniamo visivamente le membrane di carico e scarico: devono
conservare elasticità e non devono mostrare segni di invecchiamento; nel
dubbio sostituire.
Ispezioniamo anche il baffo di scarico: in particolare assicuriamoci che
sia ben collegato così eviteremo di perderlo. L’estetica qui non incide
sulla funzionalità.
Importantissimo controllo, spesso trascurato è quello della manichetta
di bassa pressione che connette il I stadio al II stadio. La manichetta
deve essere flessibile, senza tagli o screpolature. Inoltre la
manichetta stessa reca la stampigliatura della data: significa che essa
non è eterna e che è buona norma sostituirla dopo molti anni di uso
anche se non presenta evidenti tracce di usura; un discorso analogo a
quello degli pneumatici delle auto.
La complessità e l’accuratezza dei controlli da eseguire spesso suggerisce di ricorrere ad un centro di assistenza autorizzato.
Autorizzato significa che il centro dispone di utensili appositi,
ricambi e personale addestrato per intervenire su quel tipo particolare
di erogatore.
Analizziamo cosa deve fare un centro di assistenza autorizzato all’atto
della revisione del vostro erogatore. Ponendo attenzione sulle
operazioni di seguito descritte avremo anche la possibilità di
verificare la professionalità dell’intervento, pur non essendo dei
tecnici.
La revisione dell’erogatore comporta che lo stesso venga smontato e pulito.
Lo smontaggio di un erogatore manutenzionato correttamente non è
operazione distruttiva: controlliamo che i pezzi non siano segnati
dall’uso di chiavi non adatte o da operazioni maldestre.
La pulizia dell’erogatore smontato avviene tramite l’impiego di
soluzioni apposite (che spesso vengono personalizzate nei dosaggi dai
tecnici): la cromatura dell’erogatore non deve essere intaccata. I più
attrezzati effettueranno la pulizia dell’erogatore con l’impiego di una
vaschetta ad ultrasuoni, del tipo di quelle adoperate dai gioiellieri:
metodo migliore, meno aggressivo e più professionale.
La revisione comporta l’ispezione di tutti i pezzi dell’erogatore e la
sostituzione di tutte le guarnizioni (oltre che dei pezzi usurati).
Ad erogatore aperto la professionalità richiede la sostituzione di tutto
il set di o-ring anche se essi appaiono ancora buoni. Le gomme
invecchiano.
Il rimontaggio e la taratura sono le operazioni conclusive. Ogni casa ha
uno schema di taratura ed i centri autorizzati sanno come effettuare la
taratura stessa.
Il centro autorizzato alla consegna dell’erogatore al cliente deve
consegnare oltre all’erogatore in buono stato anche i pezzi sostituiti
(guarnizioni incluse): è sinonimo di grande correttezza. Tale pratica
viene spesso disattesa e rimane allora il dubbio che non sia avvenuta
alcuna sostituzione.
Potete richiedere che l’erogatore sia provato in vostra presenza per verificarne il funzionamento.
Un piccolo trucco che talvolta torna utile. Se avete qualche dubbio
sull’intervento di revisione effettuato, fatevi aprire dal tecnico uno
dei tappi di bassa pressione (LP e non HP perché la luce di passaggio
dell’aria ha diametro sensibilmente diverso) e verificatene lo stato di
pulizia e lo stato dell’o-ring. Devono essere perfetti. Personalmente mi
è capitato di ritirare l’erogatore perfettamente lucidato all’esterno
ma nulla era stato fatto all’interno. Come a dire che “non è tutto oro
ciò che luccica”.
Svitare un tappino è questione di secondi e un centro autorizzato non si rifiuterà di eseguire l’operazione.
I centri di assistenza più seri vi consegneranno anche una scheda
riportante il tipo, la matricola, il tipo di intervento effettuato sul
vostro erogatore. Tale scheda alcuni tecnici la considerano come
garanzia del lavoro svolto. Detti tecnici vanno apprezzati veramente,
soprattutto perché sono rari.
Un intervento ben realizzato ha ovviamente un costo. Quando valutiamo
questo costo cerchiamo di non perdere di vista che l’erogatore è quello
strumento che ci consente di respirare in immersione.
Sicurezza e comfort hanno un valore sicuramente più elevato del costo di manutenzione.
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