mercoledì 26 ottobre 2011

Progetto Flat Backplate - Anno 2001


Nel 1998, a seguito di conversazione con la SEATEC USA, nasce l'idea di realizzare una piattaforma flessibile e modulare per compensatori d'assetto utilizzabili nel settore militare e sportivo.

Il cuore del sistema non poteva che essere lo schienalino e copiare uno schienalino in commercio poteva anche sembrare la soluzione più semplice e veloce..... No, copiare non mi è mai piaciuto!

Usavo un compensatore d'assetto a volume posteriore e quindi conoscevo bene le reazioni dell'attrezzo nelle differenti fasi dell'immersione e con differenti bombole.

Volevo rendere l'insieme gav+bombole estremamente compatto ed idrodinamico e nel contempo avvicinare il baricentro del subacqueo al baricentro del suo equipaggiamento. Di conseguenza dovevo diminuire la distanza tra la schiena e le bombole. Perchè non realizzare uno schienalino piatto?

Progetto GZ Wing - Anno 2001


GZ Wing System con Bibombola






Corrugato in posizione centrale e fori di scarico dell’aria.


Predisposizione per aggancio a schienalino dedicato sul perimetro interno oppure a schienalino tradizionale. Notare posizionamento del corrugato che è sempre nella posizione più alta anche nella posizione orizzontale.

Rete di drenaggio acqua

Tutte le valvole sono montate con un rinforzo in Cordura per evitare sfilacciamenti del materiale con l’uso.







Progetto GZ Wing System - anno 2001







GRAVITY ZERO - Technical Diving Equipment
Insieme estremamente compatto.


GRAVITY ZERO - Technical Diving Equipment
Si noti la ridotta distanza tra schienalino e bombole.

Tipologia di mute stagne

a cura di Fabrizio Pirrello

I materiali

Le mute stagne si dividono in due grandi famiglie: mute in tessuto e mute in neoprene.
Sono mute in tessuto tutte quelle mute realizzate in: trilaminato, poliuretano, trilaminato di poliestere, poldura, bilaminato, ecc..
Sono mute in neoprene quelle realizzate con neoprene.
A queste due famiglie se ne aggiunge una terza: le mute in neoprene precompresso e le mute in neoprene a cellule rotte. Sono mute dell'ultima generazione che grazie all'impiego di materiali relativamente nuovi, cercano di cogliere gli aspetti positivi delle mute in tessuto e di quelle in neoprene.

Vediamo in sintesi le caratteristiche di queste tre famiglie di mute.

Mute in tessuto:



1. leggere e facili da asciugare
2. nessuna protezione termica
3. facili da riparare
4. molta libertà di movimento a secco
5. scarsa idrodinamicità

Mute in neoprene:
1. pesanti e difficili da asciugare
2. protezione termica in funzione dello spessore
3. non facili da riparare
4. scarsa libertà di movimento a secco
5. discreta idrodinamicità

Mute in precompresso:

1. pesanti e difficili da asciugare
2. ottima protezione termica se paragonata allo spessore
3. non facili da riparare
4. buona libertà di movimento a secco
5. ottima idrodinamicità
Mute in neoprene a cellule rotte:


1. pesanti e difficili da asciugare
2. scarsa protezione termica
3. difficili da riparare
4. buona libertà di movimento a secco
5. ottima idrodinamicità

Visto ciò, cerchiamo di tracciare delle linee guida che possano aiutare nella non facile scelta.

Le mute in tessuto hanno dalla loro una grande praticità di utilizzo, soprattutto fuori dall'acqua.

Le mute in neoprene sono calde in acqua, ma non molto pratiche da gestire per i loro ingombri, per il loro peso e per la difficoltà nell'asciugarsi.

Le mute in precompresso esprimono le loro migliori doti in immersione ove consentono idrodinamicità (taglio meno abbondante), protezione termica e robustezza; tuttavia finita l'immersione emergono il peso, la difficoltà nell'asciugarsi.

Le mute in neoprene a cellule rotte assomigliano molto alle mute in tessuto e come loro necessitano di sottomuta; in acqua tuttavia offrono grande comfort grazie al loro taglio non abbondante; il prezzo da pagare in superficie è dato da peso e lentezza nell'asciugarsi.

Nella scelta del modello più adatto, dobbiamo valutare quale sarà il tipo di utilizzo prevalente.

Non esiste in assoluto la stagna ideale, ma solo la stagna più adatta per certe condizioni.

Il consiglio
Individuato il modello che meglio risponde alle vostre esigenze guardate a questi particolari che si riveleranno estremamente importanti nell'uso pratico.
Taglia
Mai aderente. La stagna ha vestibilità comoda. La vestibilità andrebbe vista indossando lo stesso sottomuta che indosserete per le immersioni.

Stivaletto
No agli stivaletti enormi. Un buon stivaletto non blocca l'articolazione del piede, non costringe all'uso di pinne di taglia spropositata. E' piccolo e rinforzato solo dove serve: suola, tallone, punta.

Valvole
Carico e scarico devono essere montate con i relativi sottovalvola. La valvola di carico va sul petto o in posizione centrale o leggermente disassata. La valvola di scarico (automatica) va subito sotto il deltoide; l'automatismo del funzionamento richiede che la valvola di scarico si trovi nella parte più alta. Perchè fare movimenti inutili quali alzare il braccio piegando il gomito? Solo se le valvole saranno correttamente posizionate, l'uso sarà piacevole e naturale. No deciso a valvola di scarico su avambraccio.

Bretelle
Se la muta calza bene, a cosa servono? Pensate che delle bretelle veramente possano risolvere il problema originato da una taglia non corretta? Nel caso delle mute con busto telescopico invece le bretelle consentono il funzionamento del modello. Le bretelle devono essere elastiche e sganciabili con fastex per un maggiore comfort.

Nastratura
Una buona muta stagna è nastrata. La bandellatura interna è garanzia di tenuta nel tempo. Osservate in ogni caso la precisione della nastratura: avrete un'idea della cura posta nella realizzazione della muta. La nastratura può essere effettuata o con l'applicazione di un apposito nastro o con uno speciale sigillante polimerico. Assolutamente da evitare le nastrature applicate a caldo: non tengono nel tempo.

Assistenza
Prima o poi avrete necessità di assistenza per la vostra muta stagna: valutate se chi vi vende la stagna è in grado di fornirvi direttamente l'assistenza. Vi immaginate rimanere un mese o più senza la stagna in inverno per una banale rottura di un collarino? I rivenditori non sono tutti uguali. Nel prezzo di acquisto, è compreso anche il servizio di assistenza. Ma chiedetevi sempre: lo fanno loro il servizio di assistenza o la devono spedire a qualcuno?

Il costo
Il costo è un parametro che abbiamo volutamente trascurato finora. Infatti riteniamo che il costo di una muta stagna non vada visto solo come costo iniziale di acquisto, ma vada rapportato al tempo di utilizzo. In realtà una buona muta stagna è destinata a durare anni ed allora il costo per immersione di una stagna molto costosa può risultare paradossalmente più basso di quello di una stagna economica.

Il rivenditore
Una volta decisa la tipologia di muta che meglio risponde alle nostre esigenze dobbiamo scegliere dove acquistarla. Sembrerebbe la parte più semplice dell'operazione ma non è così. Un rivenditore che sia degno di questo nome ha la muta in deposito in tutte le taglie per farvela misurare. Se la deve ordinare allora potete tranquillamente ordinarla voi direttamente. Non tutti i rivenditori credono nel prodotto muta stagna e pertanto non ne hanno disponibilità. Nella scelta premiate chi ha investito sul prodotto ed ha in pronta consegna le mute e diffidate di chi deve solo ordinare il prodotto facendovi attendere.

Una buona muta stagna non può essere economica!
Per una selezione ampia di mute stagne vai su: