martedì 18 gennaio 2011

La mia prima volta con GRAVITY ZERO di Luca Falamischia


Il nome GRAVITY ZERO mi scorse in una videata del pc nel 2008, dopo una ricerca “estenuante” per l’acquisto di una nuova muta in trilaminato. Dopo un periodo di valutazioni, proseguendo la mia tradizione sull’uso di una muta in trilaminato, la mia attenzione si è subito concentrata sul modello RANGER BLACK/RED Signature Edition in TLS 350, una muta di produzione italiana, dettaglio per me molto importante, e dal design avvincente.
Dopo l’inevitabile indagine sulle caratteristiche della muta con gli amici, ho subito contattato Fabrizio Pirrello e dopo vari scambi epistolari, mi ha colpito il cordiale rapporto personale che si è, subito, instaurato fra noi, e che va "oltre" l'usuale relazione di cortesia che si instaura tra fornitore e cliente, ed è prezioso, come tutte le cose che "non si possono comprare."...
Dopo aver verificato la mia taglia, sulla precisa tabella delle misure pubblicata sul sito www.gravityzero.it, ho subito inoltrato l’ordine e dopo un paio di giorni, è arrivata la nuova muta a casa... Da allora il mio positivo parere sulle mute GZ si è consolidato e rafforzato. Oggi, purtroppo, sono costretto a dover “abbandonare” la mia muta per una nuova. Io la uso 10 mesi su 12 ma, senza indugio, ho subito ricontattato Fabrizio Pirrello per avere una nuova GZ, questa volta nera, la RANGER BLACK, sempre in TLS 350. Come avvenuto la prima volta, sono rimasto entusiasmato dalla nuova muta... “squadra che vince non si cambia”.

La prova
Esteticamente, tutta nera, è molto bella, anche se fino all’ultimo ero incerto sulla scelta del colore, in listino c’è una gamma vastissima di colori. La vestizione pare subito facile e rapida, grazie al TLS 350, estremamente resistente ma leggero. Tutto è studiato nei minimi particolari e nei dettagli. Gli stivaletti in neoprene CNX da 2 mm e soletta in gomma antiscivolo, molto pratici e leggeri, avvolgono bene il piede rendendolo sensibile alla pinneggiata, naturalmente era disponibile anche la versione con calzare morbido in neoprene, per utilizzare i differenti modelli di calzari o scarpe tecniche.
Esternamente, nelle parti più esposte ad usura sono presenti robusti inserti in Cordura: posteriormente sulla seduta ed anterioriormente sulle ginocchia, mentre una sorta di “mantella” si estende dal torace fino alle spalle.
Il confezionamento della muta è davvero impeccabile, prova ne sono le lavorazioni interne rifinite a mano, ben curate e precise. Indossata la muta si presenta con un taglio conformante, con richiamo elastico in vita interno, che non compromette la vestibilità ed agevola la facilità dei movimenti, evitando anche l’abbondanza di tessuto che, in acqua, produrrebbe pieghe, compromettendo l’idrodinamicità.
Tecnicamente la muta stagna rispetta i canoni dell’attrezzatura DIR/Hogartiana, con cerniera anteriore diagonale sternale metallica, con patta di protezione in Nylon che consente una vestizione in piena autonomia e, grazie proprio alla cerniera frontale sternale, abbinata al busto telescopico con bretelle elastiche, facilita l’inserimento della testa e delle braccia. I polsini ed il collo sono isolati da efficaci guarnizioni in lattice. E' fornita di due utili e capienti tasche in Cordura, posizionate esternamente alle cosce con chiusura a velcro. Monta una serie di valvole Si Tech di ultima generazione. Sul petto è presente la valvola ruotante di carico a bassa pressione mentre, sul braccio sinistro, in posizione efficace per lo scarico e facilmente raggiungibile per le regolazioni, è montata la valvola di scarico automatica.

Conclusioni
Un buon prodotto, “made in italy”, curato e soprattutto con un servizio post vendita all'altezza, se non meglio, dei marchi più blasonati che, a volte, non hanno né quella velocità di "restituzione" che da loro ci si aspetterebbe, né l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Attualmente, presso l’associazione a cui aderisco in qualità di dirigente ed istruttore, il Legnago Sub, molti subacquei, di tutti i livelli, dai ricreativi ai tecnici, posseggono le mute Gravity Zero e tutti ne sono davvero entusiasti.

Grazie all'ottima esperienza che ho con le mute GZ di Fabrizio rispetterò il vecchio detto “non c’è due senza tre”.

Luca Falamischia
Legnago Sub
Istruttore FIPSAS/CMAS
ITAF00M101000264

venerdì 14 gennaio 2011

Recensione muta stagna trilaminato TXT RANGER FZ by Riccardo Giannini


Senza dubbio l'impatto visivo la fa da padrone, la muta si presenta elegante, dinamica e non costrittiva; Secondo me un importante dato riguardante l'impatto visivo è la monocromia nera, che a detta di molti conferisce al subacqueo un immagine maggiormente seria e professionale.

Molto comoda per questo modello è anche la cerniera in gomma, la quale necessita di una minor e più rapida manutenzione;
Utilissime anche le tasche, ampie, facilmente svuotabili, anche se io personalmente trovo più agevole lavorare con quelle del GAV, ma in caso di sacco posteriore diventerebbero indispensabili.
Le valvole, classiche SI-Tech facilitano un eventuale sostituzione pezzi per manutenzione, in quanto facilmente reperibili sul mercato.
Positivi anche i calzari in neoprene, con il laccio regolabile che aiuta la camminata, che riducono rispetto al resto della muta la dispersione del calore permettendo anche a basse temperature di utilizzare un calzino di spugna senza incorrere in problemi di geloni...
Una nota negativa va sulla suola utilizzata sui calzari di questo modello, la quale subisce troppo lo svuotamento d'aria rischiando la rottura del neoprene e non gestendo bene il laccio o la molla della pinna che viene applicata.
Un altra difficoltà che personalmente ho trovato è stata l'eccessiva lunghezza della cerniera che crea problemi in caso di uso della cintura dei pesi; è infatti complesso riuscire a mettere la cintura al di sotto della cerniera per evitare che all'aumento della pressione esterna si pieghi la stessa.

Personalmente faccio immersioni ricreative con primaria finalità scattare foto di soggetti e ambienti marini; La muta la uso indistintamente in tutte le stagioni variando solo l'abbigliamento vestito, infatti con acqua a temperatura superiore ai 25 gradi indosso esclusivamente una maglia tecnica a manica corta e pantalone tecnico leggero, giusto per gestire la sudorazione; nella stagione intermedia oltre il vestiario sopraindicato indosso un orsetto mares sui 100grammi, mentre nella stagione più rigida o in caso di immersioni profonde dove l'acqua comunque oscilla dai 17 ai 12 gradi utilizzo un orsetto seamann da 490 grammi.
La muta si è sempre ben comportata anche a pressioni di 7 BAR e per merito delle protezioni in cordura non si è mai lesionata nei lunghi appostamenti sulla roccia in attesa dello scatto ottimale.

lunedì 6 dicembre 2010

Stefy in action by GRAVITY ZERO Diving TEAM

Stefy in azione con muta stagna CNX RANGER BZ 2mm, GAV modello ADV Military Woodland e computer COCHRAN EMC16.




 




lunedì 1 novembre 2010

SEARCH & RESCUE RED SEA by Filippo Molina

SEARCH & RESCUE RED SEA …….dedizione, sacrificio, professionalità.


Nel 2001 viene fondata a in Egitto l’organizzazione per il soccorso in mare S.A.R. (Search and Rescue).
Nata per volontà dell’attuale presidente Mr. Hamdy Samy, e l’approvazione del Ministero della Salute egiziano, l’organizzazione di soccorso S.A.R. è un’istituzione ed un punto di riferimento importantissimo per l’industria subacquea che opera a Sharm El Sheikh.
S.A.R. è operativa sul territorio sharmese da quasi 10 e sopravvive con fondi privati garantendo il servizio rapido di soccorso in mare in un raggio d’azione che parte dal tratto di mare antistante El Tor (Golfo di Suez) fino a Sharm El Sheikh e l’isola di Tiran.
Dal 2007 i S.A.R. hanno iniziato a cooperare sul territorio con M.F.O. (Multinational-Force and Observes) forza militare multinazionale presente in Egitto ed in particolare a Sharm el Sheikh.
La nuova cooperazione ha dato immediatamente i propri frutti garantendo un soccorso di altissimo livello. Infatti è compito dei S.A.R. garantire il soccorso medico grazie ai competenti medici che compongono lo staff mentre M.F.O. garantisce grazie ai potenti mezzi militari a disposizione un servizio di recupero ed evacuazione. Il Doct. Osama Abo El Fotouf e il Doct. Ahmed Ibrahim sono i coordinatori delle operazioni di soccorso medico e sono addestrati per tutte le emergenze mediche in particolar modo le emergerze legate alle attività subacquee (patologie disbariche da decompressione)
Interagire con il S.A.R. è semplice ma importantissimo. Il numero d’emergenza attivio 24 ore è 012 313 41 58.

 

Qualche dato:
i tre potenti motoscafi dei S.A.R. sono in grado di raggiungere il relitto Thistlegorm in 60’; Ras Mohammed 18’; Relitto Dunraven 45’; Tiran 25’
Solo nel 2009 gli interventi sono stati oltre 150 composti dal 30% di interventi per incidenti subacquei; 30% interventi per ferite generiche; 15% emergenze cardiache; 10% interventi per annegamento; 10% interventi per incendi a bordo delle imbarcazioni; 5% emergenze per ferite causate da forme di vita marina.

Organico Search & Rescue Sharm El Sheikh:
Mr. Hamdy Samy – Chairman
Doct. Osama Abo El Fotouf – General Manager
Doct. Ahmed Ibrahim – Medical Service
3 Motorboats Pilots
2 Radio/Phone Operators.