martedì 8 gennaio 2008

UZI DIVER WATCHES

La Uzi,
mitraglietta camerata in 9mm parabellum prodotta dalla
I.M.I.(Israeli Miltary Industries) è probabilmente una
delle armi automatiche più conosciute e diffuse al
mondo.


Mitraglietta UZIIl suo creatore, Uziel
Gal(1923-2002), iniziò a studiare ingegneria meccanica
nel mezzo degli anni 40, e grazie alle sue conoscenze progettò, nel 1950, una
mitraglietta ispirata alla SMG cecoslovacca M25.

Uziel Gal ideatore della mitraglietta UZILe sue caratteristiche principali erano l’alta
affidabilità anche in situazioni estreme, la leggerezza
e il fatto di avere il caricatore posto esattamente
all’interno dell’impugnatura,quindi in condizioni di
scarsa visibilità un utilizzatore avrebbe dovuto
semplicemente avvicinare le due mani per “incontrare” la
sede del caricatore, invece di cercarla a tastoni per
tutta la lunghezza dell’arma.

La nuova arma impressionò a tal punto le alte sfere
dell’esercito israeliano che poco tempo dopo,
esattamente nel 1956, venne prodotta dalla IMI.

L’azienda armiera, in onore di Uziel Gal (che si oppose
senza successo a questa scelta) diede alla mitraglietta
il nome di “Uzi”.


UZI distributito da GRAVITY ZERO


Militare Israeliano con mitraglietta UZI
Nel 1958 la Uzi entrò nell’arsenale di un paese europeo,
venne infatti adottata dall’esercito Olandese, seguito,
nel giro di pochi anni, da molte altre forze armate
europee. Nel 1974 consolidò definitivamente il suo posto
nell’esercito israeliano, sostituendo l’obsoleto Galil.


Famosa anche ai ”non addetti” del
settore armiero grazie a svariati film di Hollywood, che
nelle più grandi scene di azione hanno fatto massiccio
uso di questo compatto mitra dal design squadrato e
aggressivo, è conosciuta e apprezzata (in maniera più
tecnica) da eserciti e polizie di svariati stati (e anche
alle forze a loro contrapposte, quali gruppi
terroristici e criminali) grazie alle sue grandi
qualità. Riviste che ritraggono mitraglietta UZI in azione



Infatti la piccola Uzi, oltre all’eccellente
affidabilità, è un’arma molto precisa nonostante le sue
ridotte dimensioni e, non meno importante, non richiede
costi eccessivi per la sua produzione.




Estremamente sicuro anche il maneggio dell’arma, infatti
le sicure presenti sono due, la prima è quella gestita
dal selettore di fuoco (come nella stragrande maggioranza
delle armi moderne) mentre la seconda si trova nella
parte posteriore dell’impugnatura, e viene rilasciata
semplicemente impugnando l’arma (per alcuni viene
ritenuta pericolosa, poiché un’impugnatura scorretta,
che potrebbe verificarsi nell’agitazione di una
battaglia, porterebbe al bloccaggio del grilletto). Attentato presidente USA



Attualmente è prodotta dalla IMI e,
sotto licensa, dalla FN di Herstal in Belgio in numerose
varianti.
Infatti oltre al normale modello, troviamo la Mini-Uzi,
di uguale calibro ma di dimensioni più compatte, fino ad
arrivare all’estrema Micro-Uzi, pistola mitragliatrice
lunga circa 25cm, sicuramente inutile in battaglia per
le ridottissime dimensioni e la precisione quasi
inesistente, ma ottima per guardie del corpo e operatori
di servizi di sicurezza.



Mini Uzi(a sinistra) e Micro Uzi(a destra)
Ma oggi UZI non è più solo sinonimo di mitragliette
ma anche di orologi subacquei per impiego militare. Ma da un marchio
come UZI non ci si poteva aspettare che un orologio
all'avanguardia ed ecco quindi un massiccio impiego di tecnologia
per rendere gli orologi militari UZI facili da leggere, ergonomici e
affidabili. In tutta la linea di orologi UZI ritroviamo inpiego di
retroilluminazione permanente ottenuta grazia a tecnologia H3 TRASER
basata su fiale di Tritio.

La campagna promozionale della UZI mirata sugli orologi ben riassume caratteristiche ed origine militare dei suoi orologi.

UZI Protector Watch Advertisement


















lunedì 30 aprile 2007

Maschera Frameless

Considerata l'importanza di questo elemento, vi consigliamo di non risparmiare sull'acquisto della maschera. Gli appassionati di fotografia subacquea apprezzeranno soprattutto i modelli a lente unica che valorizzano maggiormente il viso. Cercate di non acquistare una maschera troppo piccola, in quanto potrebbe causare mal di testa durante l'immersione o al momento dell'uscita dall'acqua. Indossando per la prima volta una maschera nuova, non dimenticate di rimuovere la pellicola in silicone che avvolge il vetro. Se questa operazione non viene effettuata, si formera' continuamente della condensa nella maschera. Sfregate i due lati del vetro con del detersivo per i piatti o del dentrificio. Non utilizzate prodotti alcolici! Rischiereste di rovinare il labbro della maschera. Quando si sente parlare di cerchietto, facciale, fibbia e cinghiolo, e' facile intuire che qualcuno sta' discutendo di maschere e, forse, chi non e' un subacqueo non riesce a comprendere cosa ci sia tanto da discutere su un oggetto cosi' semplice e comune. Forse e' vero, ma chi si immerge ben conosce l'importanza di questo indinsensabile oggetto cin grado di influire pesantemente sulla riuscita dell'immersione. Tutti , chi prima o chi dopo, hanno provato il fastidio generato da piccole infiltrazioni di acqua che lentamente si insinuano nella maschera costringendo a continui svuotamenti. Questo conferma che e' necessario provare la maschera che si adatta perfettamente alla conformazione del proprio viso e naturalmente che abbia anche caratteristiche adatte all 'attivita' che svolgiamo in immersione perche' la scelta del modello dipende anche da questo. La tendenza generalizzata dalla nuova produzione e' quella di proporre maschere con un volume interno ridotto, con cristalli sistemati alla minor distanza possibile dall'occhio , per aumentare il campo visivo. La struttura portante di una maschera e' costituita da un facciale morbido al quale sono uniti i vetri , bloccati dal cerchietto rigido che ha la funzione di mantenerli complanari e rendere stagna l'unione fra due elementi. Il facciale oggi e', in qualche modello, ancora realizzato con una mescola di gomma naturale ma , per la maggior pate delle maschere prodotte , il materiale utilizzato e' il silicone che, con le sue particolari caratteristiche conferisce una maggiore aderenza, leggerezza e morbidezza oltre a non risentire degli effetti dell'ambiente marino. Consente , inoltre, di offrire maschere colorate che migliorano il look e soddisfano chi desidera abbinare i colori delle proprie attrezzature. Il facciale nella parte che appoggia al viso e' realizzato con una morbida flangia la cui conformazione, unitamente a quella di tutto il profilo, e' stremamente importante perche' garantisce a tenuta all'acqua e deve perfettamente adattarsi alla forma del viso . Il cinghiolo e' un altro elemento fondamentale della maschera ma la sua funzione non deve essere travisata. Serve esclusivamente a trattenere la maschera sul viso e non deve essere eccessivamente teso per ovviare ad eventuali infiltrazioni. Un tempo era collegato direttamente al facciale tramite semplici fibbie in metallo, oggi, invece, grazie all'impegno profuso dai produttori nel realizzare attrezzature sempre piu' comode e sicure, lo stesso è agganciato alla maschera tramite vere e proprie fibbie facilmente regolabili anche in immersione con la maschera indossata ed in alcuni casi anche basculanti per consentire di sistemarlo nella migliore posizione sulla nuca . Le diverse attivita' praticate in immersione hanno portato a realizare modelli con differenti soluzioni. Troviamo maschere con ridottissimi volumi interni e vetri separati, adatte ai pescatori o a chi fotografa, perche' consentono ai primi di immettere all'interno poca aria durante la discesa per ovviare allo sciacciamento della maschera sul viso ed ai secondi perche' la vicinanza delle lenti all'occhio permette una migliore visione nel mirino della macchna fotografca, e altre leggermente piu' grandi adatte per ci si immerge solamente per osservare richiedendo piu' comodita' ed un miglior campo visivo in tutte le direzioni. In ultimo le famose Frameless ovvero le maschere senza telaio a lente unica che consento un perfetta addattabilità ed aderenza alla maggior parte dei profili facciali ed alla incredibile angolatura del campo visivo che puo raggiungere i 170° .

giovedì 12 aprile 2007

COCHRAN EMC 20H Low Mu



Cochran Undersea Technology presenta il nuovo EMC-20H Low Mu : ultima versione militare del già noto EMC 20H a cura di Fabrizio Pirrello



Il nuovo EMC-20H Low Mu della Cochran Undersea Technology è un computer da immersione compatibile con miscele Trimix ed Heliox che adotta il recente algoritmo codificato come Cochran Environmental & Microbubble Cognizant basato su 20 compartimenti. L’unità si caratterizza per la bassissima segnatura magnetica. Il computer EMC 20H Low Mu eccede le specifiche militari richieste per i teams impegnati in operazioni di sminamento. Il prodotto è stato concepito per essere impiegato nele più disparate condizioni d’immersione con un occhio di riguardo a quelle che sono le specifiche d’impiego militare.
L’ EMC-20H Low Mu è dotato del Touch Contact Programming e di alimentazione con batterie Lithium per incrementare l’affidabilità, la versatilità e la durata del ciclo di vita delle batterie. "Quando la versione civile EMC-20H è stata testate ed approvata da svariate marine militari, abbiamo ricevuto la richiesta di ridurre la segnatura magnetica dell’unità " dice Mike Cochran, Presidente e CEO della Cochran Undersea Technology.
"L’EMC 20H Low Mu è la medesima versione robusta, affidabile del EMC 20H per impiego civile ma adotta una serie di materiali che rendono il computer amagnetico come richiesto dale applicazioni militari.
Questa innovazione sarà sicuramente di grande interesse per vari reparti speciali"
L’EMC-20H Low Mu va a sostituire il NAVY VVAL 18, al quale aggiunge tutte le caratteristiche di flessibilità d’impiego e di facilità d’uso della versione civile EMC. Troviamo infatti il medesimo algoritmo decompressivo in tutta la serie di computer da immersione Cochran Undersea Technology.
Per maggiori informazioni clicka qui